"Udrai vivida la brace - Raccolta di rime" è un viaggio nella mia poesia, come si è evoluta negli ultimi tre anni.
Con le duecentosessanta pagine del libro arriverete a ciò che sono giunto a considerare un mezzo espressivo moderno, potente e straordinario per la sua versatilità: il sonetto.
Nell'anteprima delle quarantuno pagine iniziali, disponibile con il link sopra, in testata, incontrerete le mie prime composizioni. I sonetti sarebbero venuti più avanti nel tempo e così li ho inseriti, in ordine cronologico, per ultimi nel libro. Questa pagina web nasce con lo scopo di presentarne una minima scelta. Buona lettura.
A fianco il sonetto (minore) che ha dato il titolo al libro.
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Giovanissima passione
Molli eran gli orti d’un paese andato,
sotto un vapore come un freddo pianto
mentre, immaginandoti con me accanto,
svanivi dietro ad un vetro appannato.
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Sentiero della Valtravaglia
Improvviso nel bosco
un bagliore compare:
del lago riconosco
segmenti d’acque chiare.
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Il lago d'inverno
Celebre poco quest’acqua d’inverno
come del mare è tanto ambito il suono,
il lago vive per me d’abbandono
e di blandizie che trepido cerno.
La nebbia e il freddo sono il punto interno
alla scacciata ellisse del frastuono,
della pigrizia deposta al dio Crono
nel chiuso ciclo dal cielo all’inferno.
Crono non correre verso l’estate
lasciaci avvolti nell’uggiosa brina:
il lago langue tra cose animate
respira meglio se il sole declina
allontanando le spiagge agognate,
l’aria di rose, stringendo la spina.
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Il sogno di un alpino
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All'Olona
L’Olona è il “fiume operaio” della provincia di Varese, quello che ha fatto il lavoro pesante; ha visto arrivare il progresso e ne ha pagato il conto salato.
All’Olona
Anima d’acqua del paese scordato
nel rotolio dell’aratro bonario
per arrivare ad un treno in orario,
ovunque si aprisse nel mondo un mercato.
Scivola piano Olona proletario
nel letto ambiguo a cui fosti assegnato,
non risvegliare ciò che ormai è andato
oltre ogni fumo viaggia temerario.
Zitto hai patito tremenda la morsa
fuggir vedendo gli spruzzi ed i giochi,
tetro hai sofferto la notte trascorsa
in te serbando il lamento dei pochi;
finiamo noi, continua la tua corsa:
Olona vai, fiume d’acqua e di fuochi.
Spargi i riflessi fiochi
nella corrente e stendila agli sguardi
ancora in cerca di nuovi traguardi.
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